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Non c’è Natale senza presepe: la tradizione cristiana nelle case degli italiani 

Citato nei versi dei Vangeli di Luca e Matteo, si è diffuso dal nostro Paese in tutti gli altri Stati cattolici del mondo. Deriva dal latino “praesaepe”, mangiatoia o recinto chiuso: da “prae”, innanzi, e “saepes”, recinto. Lo stesso termine è utilizzato anche in Ungheria, Portogallo e Catalogna. E in molti città d’Italia va in scena ogni anno la versione vivente della rappresentazione

Fa parte della tradizione cattolica e fa, puntualmente, tappa nelle case degli italiani in occasione del Natale. Il presepe (o presepio) è una rappresentazione della nascita di Gesù, che ha avuto origine nel Medievo. Nata in Italia, l’usanza si è diffusa oggi in tutti i paesi cattolici del mondo.
Le prime fonti che citano il presepe sono i cosiddetti 180 versetti “dell’infanzia” dei Vangeli secondo Luca e Matteo che riportano la nascita di Gesù avvenuta al tempo di re Erode, a Betlemme di Giudea, piccola borgata che aveva già dato i natali a re Davide. Molti elementi del presepe, però, derivano dai Vangeli apocrifi e da altre tradizioni, come il protovangelo di Giacomo. Il presepe tradizionale è una complessa composizione plastica della Natività di Gesù Cristo, realizzata collocando statue di vario formato in un ambiente ricostruito in modo realistico. Vi compaiono tutti i personaggi e i luoghi della tradizione: la grotta o la capanna, la mangiatoia ove è posto Gesù bambino, i due sposi Giuseppe e Maria, i Re Magi, i pastori, le pecore e gli agnelli, il bue e l’asinello, gli angeli del Gloria in excelsis Deo. La statuina di Gesù Bambino viene collocata nella mangiatoia alla mezzanotte del giorno 25 dicembre, mentre le figure dei Re Magi vengono avvicinate ad adorare Gesù nel giorno dell’Epifania. Lo sfondo può raffigurare il cielo stellato oppure può essere uno scenario paesaggistico.
Esiste anche un’altra variante per allestire il presepio. Quella del presepe vivente, in cui agiscono persone reali; di origine medievale, ha avuto negli ultimi decenni in Italia una notevole diffusione. Tra i più celebri, quello che ogni anno si tiene a Greccio, paese del reatino dove San Franesco D’Assisi fondò uno dei suoi più celebri santuari. Il termine deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, ma anche recinto chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini. E’ composto da prae (innanzi) e saepes (recinto), ovvero luogo davanti un recinto. Un’altra ipotesi fa nascere il termine da praesepire cioè recingere. Il termine presepe è utilizzato, oltre che in Italia, anche in Ungheria, dove vi giunse da Napoli nel XIV secolo quando un discendente Angiò divenne re di quelle regioni, Portogallo e Catalogna.

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